giovedì 8 gennaio 2015

La barchetta di noce del pirata Grifù

L'inverno si porta il freddo e gli acquazzoni ma noi non lo temiamo per niente, basta un po' di fantasia e poche altre cose recuperate con facilità in casa per creare la barchetta del pirata Grifù. 


OCCORRENTE:

cartoncino,
guscio di noce pulito,
stecchino di legno,
pasta modellabile
adesivi, glitter, colori



Tagliamo il cartoncino ricavandone un rettangolo, che sarà la nostra vela, lasciate che i bambini si divertano a colorale e decorarle come vogliono. Una volta pronta la vela  ne incidiamo  con attenzione due margini verticali per far passare lo stecchino di legno che diverrà il nostro albero maestro. I bambini dopo aver modellato la pasta all'interno del guscio di noce  potranno, finalmente, sistemare  la vela all'interno.

Vi consiglio di munirvi di una grande ciotola d'acqua trasparente da portare sul tavolo di lavoro solo alla fine   in modo che ogni bambino, ultimata la propria barchetta del Pirata Grifù, possa fare la prova dell'effettivo  galleggiamento.

lunedì 10 novembre 2014

Raffosauro, crochet hat

Chi, almeno una volta, non si è sentito un po' giurassico? 

L'altro ieri, presa dall'entusiasmo di una mattinata di pieno sole, ho avuto la malsana idea di mettere in ordine il mio armadio. Così, ho trovato cosucce interessanti come una gonna della Promod di cui avevo dimenticato l'esistenza  e altre terribili come una t-shirt con disegnato un giocatore di non so che cosa e intorno luccichii vari e strass che è stata subito archiviata come "cosa che è meglio diventi qualcos'altro".




Fatto sta che dopo ore con la testa sommersa tra i vestiti i risultati della ricerca sul campo sono stati così sintetizzati:   AL MIO GUARDAROBA URGONO NOVITA'.
Da qui, l'idea di un nuovo Mostricioccolo: Raffosauro, il buffo cappellino lavorato ad uncinetto che ama leggere Peekaboo Moon Ed. Lady Bird perfetto per essere tra i primi  libri del vostro bimbo che si incanterà con le rime prima di andare a nanna e si stupirà scoprendo la propria immagine in uno specchio.



Tornando a Raffosauro, da notare il dentuzzo che  esibisce fiero  mentre sorride contento, ispirato dal dolcissimo Totò il cagnolone tutto coccole di mia cugina M. 

Per Raffosauro servono:
  • gomitoli di lana 
  • feltro 
  • bottoni 
  • cotone sintetico

giovedì 5 giugno 2014

Amigurumi -Tigre il gatto a righe

Amigurumi (ami: lavorare ad uncinetto, nuigurumi: peluche) è una parola giapponese la cui traduzione letteraria è "giocattoli lavorati all'uncinetto".  Ebbene sì in questo post si parla di loro, di quei buffi e tenerissimi, a volte pure un pochetto sbilenchi diciamo la verità, pupazzetti lavorati a mano che fanno impazzire grandi e piccini. 
La tecnica per realizzarli è semplice si lavora in tondo a maglia bassa con un uncinetto piccolo che permetta di creare una trama fitta in modo che  l'imbottitura interna non traspaia.
Personalmente preferisco gli Amigurumi di taglia media e grande, non i piccolini tipo bomboniera, mi piacciono di più quelli che dopo averli fatti te li puoi abbracciare e ciancicare a go go!




Ovviamente non potevo non cimentarmi anche io!
Il risultato lo vedete sulla sinistra è nientepopodimenoche
Tigre il gatto a righe
e devo dire mi ci sono appassionata subito.
E' davvero divertente sagomare pian piano il pupazzetto seguendo la propria fantasia. 
Il bimbo, poi, a cui è stato consegnato pare lo abbia apprezzato tantissimo, tanto da decretarlo suo amichetto inseparabile di scorribande.
Si sa, infatti, che in certi casi è sempre meglio andare bene accompagnati ;). 
Ma torniamo a noi, il pupazzetto è lavorato con due diversi colori: panna e vinaccia, in modo da dare un po' di luce al piccoletto, per occhietti ho usato due bottoni della stessa tinta delle righe e come chicca ci ho aggiunto il collarino di velluto viola con annesso campanello.



Per quanto riguarda il collarino è bastato aggiungere un bottoncino perché fosse possibile toglierlo e risistemarlo con semplicità ogni volta che si desidera.
La coda l'ho lavorata a mano con un motivo in tubolare. 
Non poteva certo essere preso sul serio un gatto senza coda ! 
Per l'imbottitura, invece, ho utilizzato dell'ovatta sintetica che penso sia il materiale migliore considerando il rapporto qualità/costo. 
Al tatto, infatti, Tigre è morbidissimo e pacioccoso.
Insomma, per quanto riguarda gli Amigurumi sono davvero uno spasso, la lavorazione è semplice e non hanno bisogno di particolare attenzione se non quando si assemblano i diversi pezzi, sulle chiusure, infatti,  incombe l'effetto salsicciotto traballante!

domenica 11 maggio 2014

Bellocchio Il Ranocchio ovvero il cappellino estivo principesco


Adoro i ranocchi perché mi ricordano le fiabe di quand'ero bambina e si mangiano le zanzare. Poi, del resto ammettiamolo il ranocchio è il personaggio più simpatico, se ne sta lì sulla sua foglia nel laghetto, e ogni tanto fa CROAC. 


E tu sei lì che ne segui i tratti così irrimediabilmente buffi e un pochetto sgraziati che non puoi non rimanerne incantata. Poi ad un tratto, quell'innata propensione al ruolo di crocerossina finisce per avere il sopravvento e ti lanci a piè pari nel laghetto, mentre si fa spazio l'idea che sarai tu quella che baciandolo lo trasformerà in un principe. Il seguito è poi sempre da definirsi.


Quello fotografato è Bellocchio Il Ranocchio e, modesto come è, si sente già un principe. Me lo hanno commissionato pochi giorni fa per un bimbo che nascerà tra poco.
Come filato ho scelto il cotone della  Mondial (moulinè) e l'ho lavorato con un uncinetto n. 5 per dare modo alla trama di essere ariosa.


 Spero che piaccia al bimbo a cui è destinato. Bellocchio non ha dubbi in merito e del resto ha già scelto la velina con cui essere incartato, quella coi baffi a manubrio, perché a sentir lui pare lo renda notevolmente più figo e faccia un po' alto lignaggio.


domenica 13 aprile 2014

Come fare un pon pon


Mia nonna mi raccontava che il pon pon era nato da un uncinetto che si era raffreddato per uno spiffero di vento. Dopo aver starnutito la lana gli si era tutta ingarbugliata. Così, quando l'uncinetto provò a sbrogliarla si accorse di trovarsi tra le mani, come per magia, questa morbidissima pallina dai mille usi .

Creare pon pon con i bambini è poi divertentissimo, ve ne accorgerete.
Fino all'ultimo non ci si rende conto come possano prender vita da quello che sembra un groviglio di filo.
Di recente ho fatto un laboratorio creativo con il pon pon come protagonista, farò poi un altro post per mostrarvi le bellissime creazioni delle bimbe.


Cominciamo subito.

Occorrente : 
ago a punta tonda,
gomitolo di lana,
cartoncino riciclato,
forbici.

Ricicliamo del cartoncino che troviamo in casa, vanno benissimo le scatole che contengono la pasta o comunque qualsiasi cartoncino abbastanza duro da non piegarsi ma abbastanza morbido da essere maneggevole al bisogno.
     
1. Tagliamo quindi due cerchi della misura che vogliamo abbia il pon pon. Ritagliamo al centro di ciascun dischetto un cerchio più piccolo, in modo da avere due ciambelline piatte come risultato finale.

2. Prendiamo le ciambelline e facciamole combaciare una sopra l'altra. Scegliamo il colore e il filato che vogliamo e con una gugliata abbastanza lunga, da risultare maneggevole, cominciamo a riempire le nostre ciambelline facendo passare l'ago dal centro tutto intorno ai bordi.

3. Continuiamo ad avvolgere il filo nei dischetti. Quando la gugliata arriva al termine tagliamo e ricominciamo con una nuova. Armatevi di pazienza e continuate ad avvolgere il filo pettinando bene i giri in modo che siano regolari. Si continua  finché il centro del pon pon non risulta completamente ricoperto dal filato.

4. Una volta terminato non resta che prendere le forbici e cercare di farsi spazio con la forbice nella parte esterna delle ciambelle e tagliare piano il filo badando di farlo in maniera ordinata e dritta.

5. Una volta finito vi ritroverete con in mano una sorta di macarones lanuginoso.

6. Prendete, quindi,  un capo dello stesso colore di filo e fatelo passare tra i due dischetti annodando bene in modo che i fili  siano ben fermi. Adesso non resta che tagliare i due dischetti/ ciambelline e liberare il pon pon. Ora potrete con le forbici spuntare piccole imperfezioni in modo da dargli la giusta rotondità e pettinarlo un po'. Ecco il nostro pon pon pronto per essere trasformato in ciò che più ci piace!

Di seguito un collage dei singoli passaggi!


mercoledì 12 marzo 2014

Magia di una catenella in riva al mare



Ricordo il silenzio della nostra casa al mare, quando l'estate ormai era volata via,  e stavo seduta con mia nonna A. su quelle grandi e accomodanti poltrone di vimini nel cortile dai mattoni rossi, quelle in cui ti sedevi e sprofondavi, tra soffici cuscini azzurri dal profumo fresco di citronella e rosmarino. 
Ricordo qualche foglia dai riflessi ramati cadere danzando dal pergolato, segno che l'autunno ormai era alle porte, mentre aspettavamo l'arrivo degli altri.
Ricordo mia nonna A. che lavorava un sottilissimo filo di cotone bianco e nel frattempo mi raccontava una storia. 
Intorno a noi il rumore del mare. 
Avevo sette anni, un uncinetto in mano e avevo appena imparato a fare una catenella. Mi sentivo in grado di fare qualsiasi cosa.
Ascoltavo mia nonna, mentre la catenella, seguendo il movimento incerto e goffo delle mie mani, si faceva via via più lunga e regolare.
Guardavo il mio uncinetto come chi ha in mano una bacchetta magica. Potevo creare tutto quello che avrei immaginato, sentivo di poter colorare il mio mondo.
Adesso che ho raggiunto i trenta mi accorgo che la piccola me di qualche anno fa non si sbagliava poi tanto: con un uncinetto e un gomitolo si può colorare il mondo.